Lettura Microcaratteri

Fabrizio Brancaleone

LA LETTURA DEI MICROCARATTERI

Fabrizio Brancaleone è un appassionato del miglioramento della vista. Ha notevolmente migliorato il suo visus attraverso un paziente lavoro di autoosservazione e di confronto.
Questo è il testo della sua relazione al 3° Convegno Italiano sulla visione olistica

Se un miope mi chiedesse cosa poter fare per il suo difetto visivo lo inviterei a comprarsi una buona stampante.
Questa affermazione racchiude un concetto fondamentale della rieducazione visiva il recupero della centralizzazione (fenomeno in cui i raggi luminosi confluiscono sulla fovea centralis).
Non sono né un oculista né un professionista ma solo uno che qualche anno fa si è innamorato del metodo Bates e ha cercato di metterlo in pratica giorno per giorno ottenendo dei risultati che ritengo eccezionali.

Penso che il recupero di una vista perfetta passi attraverso lo sviluppo di due concetti fondamentali: la centralizzazione e il recupero dei movimenti saccadici,
Quando per la prima volta lessi il libro di Bates (“vedere meglio senza occhiali”) non diedi moltissima importanza al ruolo della lettura dei microcaratteri , anzi pensavo che servissero solo per la presbiopia.
Solo due anni fa quando Mauro Teodori presentò alla prima edizione del convegno di Firenze il “Core concept” incominciai a includere nei miei esercizi giornalieri la lettura dei microcaratteri.
Il consiglio era di stampare caratteri che andassero da 2,5 punti a 1 punto, il che di primo acchito poteva sembrare arduo e poteva indurre a pensare che tali caratteri avrebbero determinato sforzo e quindi un peggioramento della visione.
Questo si sarebbe poi dimostrato falso: il rilassamento derivante dalla focalizzazione dei caratteri stessi produce effetti benefici, tanto da portarmi a credere che sia il più valido metodo per superare la fatidica soglia dei dieci decimi.
In questa breve relazione vorrei portare la mia esperienza di come ho imparato a leggere i microcaratteri svelando qualche trucchetto che possa essere di aiuto a chi vuole avvalersi di questo sistema per riportare la vista verso livelli ottimali.

In quale posizione leggere? A quale distanza tenere il foglio? In che modo tenere il foglio? In che ambiente sistemarsi? Che tipo di font tipografico utilizzare?
Questi sono alcuni degli interrogativi cui cercherò di dare una risposta in base alla mia esperienza.

Stampare un foglio A4 con caratteri pari a 2 punti disponendolo sulla scrivania come un normale libro non permette secondo me di poterlo leggere e crea maggiore sforzo; ritengo che sia molto più proficuo stampare su fogli A5 o ancor più piccoli .
Vorrei suggerire un modo un po’ originale di tenere il foglio: ho trovato molto utile piegarlo a “cilindro” in modo che gli occhi non trovino davanti un “muro” ma una porzione limitata di testo.
Cinque, sei righe al massimo, che l’accuminatissimo raggio laser uscente dagli occhi scandaglia lettera per lettera. Ho scoperto questa posizione quasi per caso,
ma poi ho capito che si confà benissimo con l’obiettivo della centralizzazione.
La diffusione è uno degli effetti più deleteri della miopia e dell’uso degli occhiali per cui l’ingordigia di voler leggere tutto in un sol colpo è dura da debellare.

Ridurre l’area da leggere attraverso la piegatura del foglio va nella direzione di rieducarci a vedere zone sempre più limitate, in modo che l’immagine cada su una minuscola zona al centro della retina.
Per rendere agevole il riconoscimento del testo. ho sperimentato varie posture (in piedi o seduto su una sedia) badando soprattutto a evitare di accumulare tensioni nel collo, nelle spalle, nei muscoli facciali e nella zona attorno agli occhi.
Tra tutte, quella che prediligo è seduto sul dondolo all’aria aperta nelle giornate soleggiate.
Il tetto del dondolo filtra i raggi di sole creando una giusta luminosità che è ideale per i primi tempi di lettura dei microcaratteri.
Man mano che ci si abitua alla lettura si può esercitarsi in luoghi via via meno illuminati secondo quanto suggerito da Bates (dim light,)
A quale distanza posizionarli ?
Ritengo che sotto certe distanze i caratteri si vedono in ogni caso, ma si sente uno sforzo nella lettura. Ad esempio anche un soggetto affetto da elevata miopia potrebbe leggerli, ma una tale distanza a mio parere determina una tensione per cui una distanza minima accettabile potrebbe essere sui venti centimetri.
L’importante è che la lettura avvenga in modo rilassato e senza sforzo e caratteri appaiano di un nero assoluto.

Ed eccoci all’acquisto della stampante è necessario poter stampare dei testi con caratteri piccolissimi .
Io, ad esempio, mi diverto a stamparmi con font 2 (carattere “courier new”) i messaggi di posta elettronica che in genere sono brevi e interessanti.
La brevità dei testi evita di prolungare troppo la visione a distanza ravvicinata per cui una volta letta la mail è buona cosa dirigere lo sguardo lontano in modo da applicare la centralizzazione a tutte le distanze.
Imparare a vedere perfettamente da vicino (vedendo quindi particolari minuscoli) spiana la strada per vedere bene a tutte le distanze.
Se non sbaglio Bates diceva che una cosa molto negativa per i bambini erano i libri di testo scritti con caratteri enormi in quanto diseducavano da subito l’occhio.

Una volta trovata la posizione e il luogo in cui leggere il testo desiderato è necessario adottare una serie di accorgimenti e di “trucchetti” per stimolare le saccadi senza le quali la lettura diverrebbe impossibile

Respirare lentamente e profondamente è essenziale per facilitare l’esercizio;
Muovere leggermente il capo quasi ad accompagnare il raggio luminoso che scandaglia le singole lettere delle parole dà un impulso notevole ai micromovimenti (è un movimento lento e armonioso quasi a esplorare ogni singolo frammento di lettera e non un muovere la testa da destra a sinistra)
Massaggiare le guance di tanto in tanto ha effetti molto positivi in quanto elimina eventuale tensione ai muscoli facciali;
Passare l’indice sotto il naso con sfregamento dell’osso che divide i setti nasali si è rivelato molto proficuo;
Sbadigliare spesso;
Fare dei piccoli cerchietti con l’unghia del pollice sul mento è un ottimo sistema di sbloccare eventuali momenti di fissità e in cui sembra che il testo diventi illeggibile;

Al termine della lettura, trovo molto riposante fare dei giretti in bicicletta lasciando che lo sguardo spazi in tutte le direzioni e a tutte le distanze, enfatizzando al massimo la visione periferica che a sua volta amplifica il movimento relativo degli oggetti.

Ho scoperto qualcosa di speciale che stimola tantissimo le saccadi e facilita la lettura.
Ho notato che soffiare sul foglio di tanto in tanto, o quando i caratteri diventano illeggibili, ha un effetto magico e “ricolora” di un nero intenso le parole del testo. E’come se togliessi della sabbia che depositandosi sul foglio ha reso sfumati i caratteri. Probabilmente il soffio innesca dei micromovimenti che interrompono la fissità dello sguardo.
Qualunque sia la spiegazione lo trovo un ottimo sistema per ripartire allorché la visione si fa incerta e i microcaratteri sembrano confusi e poco leggibili.
La lettura dei microcaratteri è una cosa affascinante perché giorno dopo giorno ti fa varcare soglie ritenute insuperabili. Disponendo di carta satinata di alta qualità è possibile stampare testi con corpo 1 o con speciali software anche fino a 0, 7 (da me testato) e il sapere di riuscire a leggerlo diventa molto galvanizzante, uno stimolo a proseguire nel miglioramento visivo, anche perchè i risultati si vedono

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